Il D.L. 18 del 17 marzo 2020, all’art. 22, introduce la Cassa Integrazione in deroga, per quei datori di lavoro del settore privato, ivi inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, in costanza di rapporto di lavoro. Il sistema degli ammortizzatori sociali in deroga sembra ricalcare quello già conosciuto nella fase di crisi economica originatasi tra l’anno 2008 e il 2009.
Per la cassa in deroga, oltre ad attendere che il quadro normativo si completi, è necessario che le Regioni mettano a disposizione il portale cui accedere per presentare la domanda.
Ancora non si è a conoscenza dei dati richiesti probabilmente però i dati necessari per la compilazione delle domande regionali dovrebbero essere: dati sulle unità produttive; dati del lavoratore; periodo di riduzione/sospensione dell’attività per il quale si richiede il trattamento di integrazione salariale; dettaglio dei lavoratori distinti per qualifica, tipologia contrattuale.
Le Regioni istruiscono le domande secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse e, verificati i requisiti di accesso, trasmettono all’Inps i provvedimenti di concessione, unitamente alla lista dei beneficiari.
Le sedi territoriali dell’istituto di previdenza emettono il provvedimento di autorizzazione al pagamento e richiedono alle aziende la compilazione del modello SR41 per procedere al pagamento.
E’ allo studio per le aziende multi localizzate che la presentazione di una sola domanda direttamente al ministero del Lavoro.
Sicuramente critico, da un punto di vista organizzativo, il pagamento diretto da parte dell’INPS della Cassa integrazione in Deroga, senza anticipo del datore di lavoro.
Dato il momento, sono prevedibili ritardi nell’erogazione, considerando che l’istituto di previdenza si troverà a gestire in una condizione di emergenza e contestualmente, un numero rilevante di richieste.
Ma in questo momento i lavoratori hanno bisogno di tempi certi e liquidità immediata, così come i datori di lavoro, sarà quindi necessario un maggior sforzo di fantasia per raggiungere questi ovvi obiettivi.